Architettura, Casa & Design

Casa Rubner

DINAMISMO E POETICA DEGLI SPAZI

A pochi chilometri da Ferrara, “la bella terra che siede sul fiume… non pur di mura e d’ampli tetti regi”, come la definì Ludovico Ariosto che qui visse a lungo; Sara e Fabio hanno trovato lo spazio ideale per una casa che trasmette l’intimità familiare pur privilegiando gli ampi spazi dell’abitare.

Una casa nata con lentezza, guidata da un’audacia ignota ai più, e molto amore, Sara e Fabio hanno disegnato le forme della loro casa, il modo in cui queste interagiscono, il disporsi degli ambienti nello spazio secondo una logica che fin dall’inizio ha privilegiato il movimento.

Aggiungendo e togliendo, spostando, perfino arredando, con il pensiero e con la matita, dal 2015 fino al momento in cui si sono rivolti all’architetto Alberto Apostoli alla fine del 2017 perché desse consistenza alle loro visioni.
Quel dinamismo che avevano immaginato si è quindi tradotto in architettura, con un linguaggio che pare sì nascere dalla fantasia ma non abbandona il rigore.

Se è vero, come diceva Zaha Hadid, che il fine più elevato dell’architettura è infondere piacere, qui il risultato è stato ottenuto attraverso la fluidità con cui le parti dell’edificio sono assemblate.

Nella filosofia del progetto, il legno, per la sua naturale flessibilità, si presta benissimo a realizzare strutture così dinamiche, capaci di generare spazi in movimento, definendo forme che concretizzano l’immaginazione.

È infatti questo ciò che i due proprietari amano di più della loro casa: spostandosi tra gli ambienti si percepisce lo spazio in un continuo mutare di relazioni dinamiche, in qualunque stanza ci si trovi si può vedere, guardando fuori delle enormi vetrate che aprono all’ambiente esterno su tutti i lati dell’edificio, un’altra parte della casa, un altro scorcio. Come se la casa avesse forme mutevoli. E con le luci all’imbrunire, ancora sembra cambiare.

“L’abbiamo pensata molto”, spiega Sara, “ma prevedendo i modi in cui la casa si sarebbe evoluta nel tempo: dello studio che affaccia sulla piscina già sapevamo che sarebbe diventato anche luogo per rilassarsi, come abbiamo immaginato che nella grande terrazza ci sarebbero state una vasca idromassaggio e una cucina: cose che ancora non sono ma un giorno saranno”.

Le grandi vetrate sono l’elemento di forza della casa, per la luce che invitano a entrare e inondare gli ambienti e per il dialogo ininterrotto che creano tra l’interno e l’esterno. Dialogo che la terrazza, che corre lungo tre lati, contribuisce a mantenere.
E così pure il giardino interno, spazio raccolto e meditativo o la mansarda, che custodisce con cura gli oggetti e le atmosfere che Sara e Fabio hanno collezionato nei loro viaggi.

Il piano terra è tagliato da una scala in metallo e legno che offre una doppia visuale: della cucina, spazio amatissimo, e del giardino oltre la vetrata. Le stanze da letto al primo piano – quella padronale e quelle dei piccoli Leonardo e Filippo –, dove il parquet scalda la luce, hanno il loro bagno di pertinenza, con pezzi di design – come il lavabo integrato Strappo nella camera di Sara e Fabio – e nicchie strategiche, dove LED colorati scrivono sugli spazi.

Uno spazio per l’abitare in famiglia, caldo e confortevole arredato, prima che dagli elementi di design, dall’amore e dallo spirito accogliente delle persone che lo abitano.

Rubner House

DYNAMISM AND POETICS OF SPACES

 

A few kilometers from Ferrara, “the beautiful land that sits on the river… not only with walls and large royal roofs”, as Ludovico Ariosto who lived here for a long time defined it; Sara and Fabio have found the ideal space for a house that conveys family intimacy while favoring large living spaces.

A house born slowly, guided by an audacity unknown to most, and a lot of love, Sara and Fabio designed the forms of their house, the way in which they interact, the arrangement of the rooms in space according to a logic that since the beginning favored movement.

Adding and removing, moving, even furnishing, with thought and pencil, from 2015 until the moment they turned to architect Alberto Apostoli at the end of 2017 to give consistency to their visions.

The dynamism they had imagined was then translated into architecture, with a language that seems to arise from imagination but does not abandon rigor.

If it is true, as Zaha Hadid said, that the highest aim of architecture is to instill pleasure, here the result was obtained through the fluidity with which the parts of the building are assembled.

In the philosophy of the project, wood, due to its natural flexibility, lends itself very well to creating such dynamic structures, capable of generating spaces in movement, defining shapes that materialize the imagination.

This is in fact what the two owners love most about their home: moving between the rooms you perceive the space in a continuous change of dynamic relationships, whichever room you are in you can see, looking out of the enormous windows that open to the external environment on all sides of the building, another part of the house, another view. As if the house had changing shapes. And with the lights at dusk, it still seems to change.

“We thought about it a lot,” explains Sara, “but foreseeing the ways in which the house would evolve over time: we already knew about the study overlooking the swimming pool that it would also become a place to relax, just as we imagined that in the large terrace we they would have been a hot tub and a kitchen: things that aren’t yet but will be one day.”

The large windows are the strong element of the house, for the light they invite to enter and flood the rooms and for the uninterrupted dialogue they create between the inside and the outside. A dialogue that the terrace, which runs along three sides, helps to maintain.

And so is the internal garden, a collected and meditative space or the attic, which carefully preserves the objects and atmospheres that Sara and Fabio have collected on their travels.

The ground floor is cut by a metal and wood staircase which offers a double view: of the kitchen, a much-loved space, and of the garden beyond the window. The bedrooms on the first floor – the master one and those of little Leonardo and Filippo -, where the parquet warms the light, have their own bathroom, with design pieces – such as the integrated Strappo sink in Sara and Fabio’s room – and strategic niches, where colored LEDs write on the spaces.

A space for family living, warm and comfortable furnished, first and foremost by the design elements, by the love and welcoming spirit of the people who live there.

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UN DIALOGO ARMONIOSO CHE UNISCE TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ

UN PROGETTO CHE CAPOVOLGE LA PROSPETTIVA PER VALORIZZARE APPIENO LA VISTA MOZZAFIATO SUL LAGO DI GARDA.

DESIGN SENZA TEMPO PER UNA CASA CHE UNISCE GEOMETRIE ESSENZIALI, MATERIALI CALDI E DETTAGLI SOFISTICATI.

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