IL FUTURO DOPO LA PANDEMIA
QUALI NOVITÀ CARATTERIZZANO LA DENOMINAZIONE VERONESE TRA EVENTI FUTURI, SOSTENIBILITÀ E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO?
È tra i più importanti Consorzi d’Italia e della Provincia di Verona, includendo nella sua attività di tutela, vigilanza e promozione di 19 Comuni, una denominazione da 600 milioni di euro annui: stiamo parlando del Consorzio della Valpolicella.
Adagiata sulle dolci colline veronesi, la denominazione Valpolicella ha saputo negli anni farsi conoscere in Italia e nel mondo per i suoi grandi rossi veronesi, tra cui spicca l’Amarone, che sarà protagonista dal 17 al 20 giugno 2022 di un’Anteprima, che quest’anno cambia nome, format e data.
Un evento esclusivo che coinvolgerà la Lirica, la cucina dei grandi chef e un parterre di ospiti internazionali che daranno grande lustro alla denominazione e all’intera provincia di Verona.
Abbiamo chiesto, in un’intervista doppia, al presidente, Christian Marchesini, e al direttore, Matteo Tedeschi, quali sono le novità che bollono in pentola per il prossimo futuro.
Come riparte la denominazione Valpolicella in questa era post-pandemica?
Presidente: Ripartiamo con positività ed entusiasmo.
Lo scorso anno dopo il lockdown le aziende hanno avuto riscontri positivi da parte dei winelover, che chiedevano di visitare e vivere delle esperienze in azienda.
La Valpolicella ha dimostrato una grande apertura verso l’enoturismo anche in virtù della sua posizione strategica, a metà tra due grandi poli turistici come il Lago di Garda e la città di Verona.
Direttore: La pandemia ha colpito marginalmente la denominazione Valpolicella. Siamo usciti dalla pandemia con valori di trend positivi: +16% nelle vendite e +13% sui volumi.
Il mercato che ha performato meglio è stato quello domestico a scapito di una riduzione delle percentuali di estero. Il 2021 pensavamo fosse un anno nefasto e invece si è rivelato lusinghiero per la denominazione.
I dati ci parlano di un +10% di vendite di Valpolicella, +16% di Ripasso e +24% di Amarone.
Quali importanti eventi attendono la denominazione nei prossimi mesi?
Ora che la situazione generale consente lo svolgimento di manifestazioni ci siamo attivati energicamente ed abbiamo in programma per i prossimi mesi diversi eventi.
A breve sarà il turno di Vinitaly a Verona (aprile) e Prowein a Düsseldorf (maggio), due fiere cruciali per il mondo vitivinicolo, a cui farà seguito un evento importante a Roma.
Infine dal 17 al 20 giugno, qualche mese dopo rispetto al consueto gennaio, riapriremo le porte della nostra Anteprima dell’Amarone, che quest’anno cambierà nome e avrà un nuovo format.
L’evento coinvolgerà un gruppo selezionato di ospiti internazionali con un’importante cena di Gala a Cortile Mercato Vecchio il venerdì sera, due Masterclass a Palazzo Maffei con visita al Museo e la visione della prima dell’Aida in Arena il sabato, in partnership con l’Ente Lirico Veronese.
Infine per quanto riguarda il pubblico Palazzo della Gran Guardia aprirà le porte domenica pomeriggio e luned. dando la possibilità di fare visita agli stand dei produttori e degustare le loro migliori proposte.
Parliamo ora dell’Amarone: protagonista della denominazione. Direttore: L’Amarone è un prodotto d’eccellenza che caratterizza la denominazione e la provincia di Verona.
Promuovendo l’evento di cui sarà protagonista nel mese di giugno abbiamo voluto dare a questo vino una nuova veste, meno invernale e in abbinamento a piatti importanti dalla tradizione.
Abbiamo invitato chef di fama nazionale per uno show cooking in cui proporranno delle abbinate non tradizionali, come il pesce, per dare un’idea della trasversalità di questo vino.
Presidente: Il mondo ha un approccio diverso all’Amarone rispetto a quello che abbiamo noi italiani.
Per certi consumatori stranieri l’alta gradazione del vino non impedisce di consumarlo anche nei mesi caldi. Noi vogliamo sdoganare il consumo di questo vino, proponendone una nuova versione.
Quanto è importante per la Valpolicella sottolineare il legame con la cultura del territorio, in primis con la città di Verona?Direttore: Oggi il turismo è culturale ed enogastronomico.
Noi vogliamo valorizzare la denominazione ed i prodotti che la caratterizzano. Allo stesso tempo, creare sinergie per far sì che Verona, nella sua complessità dal punto di vista artistico e culturale, venga conosciuta da quante più persone possibili nel mondo.
Presidente: Per noi la citt. di Verona è l’hub della denominazione.
La denominazione è composta da 19 Comuni ed il Comune di Verona è il più vitato all’interno di questo gruppo. La Valpolicella è il vigneto urbano di Verona.
In quale vino della denominazione intravedete un futuro glorioso?
Presidente: Il Valpolicella Superiore. Al momento è una nicchia di 3,6 milioni di bottiglie, ma è un vino elegante, di espressione del territorio che in futuro rivelerà la sua versatilità negli abbinamenti.
Le aziende ci hanno dato feedback positivi su questo vino: vedono nel Superiore una nuova carta di rilancio del Valpolicella specialmente nel settore Horeca e nel mercato statunitense.
Il Consorzio è a fianco alle aziende consorziate in questo obiettivo.
Sostenibilità: siete tra i Consorzi più virtuosi con la certificazione RRR. Ci sono novità?
Presidente: Dieci anni fa il Consorzio ha iniziato un percorso verso la sostenibilità, con la certificazione RRR per incentivare gli agricoltori ad avere un maggior rispetto ambientale e di conseguenza sociale nei confronti della comunità.
Abbiamo ottenuto performance interessanti: gli ultimi dati ci dicono che circa il 22% dell’uva prodotta è sostenibile e/o biologica. Oggi l’8% della superficie è certificata biologica e una percentuale analoga in conversione.
Direttore: Qualità e sostenibilità sono due baluardi dell’azione del Consorzio.
Siamo di fronte a consumatori sempre più esigenti ed sensibili verso tematiche come rispetto dell’ambiente, tutela delle acque e dei suoli, e salubrità degli alimenti.
Quest’anno abbiamo ampliato il sistema RRR per sensibilizzare ulteriormente a questo tipo di gestione agronomica, introducendo un percorso SQNP, sistema di qualità. nazionale, in cui abbiamo vietato la possibilità. di fare diserbo chimico.
Ci sono importanti novità nel prossimo futuro?
Direttore: Stiamo portando avanti un processo di candidatura e di accreditamento della tecnica dell’appassimento delle uve della Valpolicella come patrimonio immateriale dell’UNESCO. Sarà un risultato di altissimo profilo per l’intera provincia di Verona e garantirà al territorio di essere annoverato tra i patrimoni UNESCO.