PROGRAMMA AL TEATRO FILARMONICO FINO AL 30 APRILE 2023
L’attività artistica 2022 della Fondazione Arena al Teatro Filarmonico si concluderà con una nuova produzione di La Bohème di Puccini nelle scenografie di Juan Guillermo Nova e regia di Stefano Trespidi, che esordirà proprio durante la Vigilia di Natale (11, 14, 16, 18, dicembre), sotto la direzione di Alevtina Leffe, alla guida dei protagonisti: Karen Gardeazabal (Mimi), Galeano Salas (Rodolfo), Giuliana Gianfaldoni (Musetta) e Gabriel Bermudez (Marcello).
Prima di La Bohème, gli ultimi due concerti sinfonici della stagione, con altrettanti solisti di casa: il clarinettista Gianpiero Sobrino (11-12 novembre) che si misurerà con il direttore Christopher Franklin su musiche di Debussy e Galante e il pianista Edoardo Maria Strabbioli (25-26 novembre) che concluderà la stagione sinfonica, guidato da Francesco Giluffo alle prese con musiche di Stravinski, Skriabin e Rimski Korsakov.
Il 19 novembre andrà in scena pure il concerto dei finalisti del Concorso Pianistico Città di Verona, condotto sul podio da Paolo Spadaro Minitto.
Il 31 dicembre ci sarà infine il tradizionale concerto di fine anno il cui programma è ancora in definizione.
La nuova stagione 2023 del Filarmonico avrà in totale 7 titoli d’opera e 12 concerti, con prime assolute e classici intramontabili, eseguite da grandi interpreti e giovani talenti, ma anche concerti per le famiglie.
Sarà una stagione di forti aspettative, di ampio respiro, con tante formule per scegliere di rinnovare o riprendere il legame col teatro e il piacere di uscirne e ritrovarsi grazie alla musica.
L’attività operistica decollerà con Le Nozze di Figaro di Mozart (22-29 gennaio) in un allestimento della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, curato nella regia, scene e costumi da Ivan Stefanutti, con la direzione orchestrale di Francesco Ommassini e Giulio Mastrototaro, Sara Blanch, Alessandro Luongo, Gilda Fiume e Annalisa Stroppa nei ruoli principali.
La seconda opera in programma (12-19 febbraio) sarà la celebre Aida verdiana realizzata di Franco Zeffirelli per il Teatro di Busseto nel 2001, in occasione del primo centenario della morte di Verdi.
Vi apparirà nella direzione di Massimiliano Stefanelli, con Monica Conesa (Aida), Ivan Magri (Radames), Katevan Kemoklidze (Amneris), Youngjun Park (Amonasro), Antonio Di Matteo (Ramfis).
Il terzo impegno operistico, prima della stagione estiva in Arena, sarà costituito dal Werther di Massenet (26 marzo -2 aprile) nell’allestimento del Teatro di OperaLombardia, con la regia di Stefano Vizioli, le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Anna Maria Heinrich e le Visual Imaginarium Creative Studio.
Lo interpreteranno il protagonista Dmitry Korchak (Werther), con Gezim Myshketa (Albert), Youngjun Park (Le Bailli), Matteo Mezzaro (Schmidt), Vasilisa Berzhankaya/Chiara Tirotta (Charlotte).
La parte sinfonica decorrerà invece dal 24-25 febbraio, con il primo concerto guidato da Eckehrard Stier, impegnato nella colossale Quinta Sinfonia in do minore di Mahler.
Lo seguiranno il direttore Enrico Onofri e il flautista Pier Filippo Barbano[AM1] (3-4 marzo) per un programma improntato a musiche di Mozart e Haydn.
Il 10 -11 marzo toccherà invece alla giovane direttrice Manuela Ranno e al violoncellista Santiago Canòn-Valencia a rontare un programma insolito con brani di Richard Strauss, Milhaud e Gulda.
Aprile sarà un mese impegnativo per la sinfonica, con quattro concerti di la l’uno all’altro.
Venerdì 7 e sabato 8 aprile andrà infatti in scena l’imponente Messa di Gloria di Rossini diretta da Francesco Ommassini, col soprano Marina Monzò, il mezzosoprano Chiara Tirotta, i tenori Dmitry Korchak/Matteo Roma e il basso Giorgi Manoshvili in veste di solisti.
Lo seguirà (14-15 aprile) un concerto diretto da Antonio Pirolli su musiche di Beethoven e Mendelssohn e il 21-22 un appuntamento interamente dedicato a musiche di Richard Strauss condotto da Jaume Santonja.
A completare gli impegni di aprile, il settimo concerto della stagione, diretto da Nicola Paszkowskj col violoncellista Massimiliano Martinelli per pagine di Mendelssohn, Schumann e Schubert. (Gianni Villani)