


ANNA GALTAROSSA TRASFORMA LO SCALONE BAROCCO IN UN COSMO SOSPESO
Non è caduta dal cielo, ma è planata nel cuore di uno degli edifici più storici di Verona: una Cometa lunga tredici metri, opera dell’artista Anna Galtarossa, ha preso dimora nello scenografico scalone elicoidale di Palazzo Maffei.
L’installazione site-specific, inaugurata il 9 ottobre, è un corpo celeste variopinto che ruota lentamente, creando un’esperienza immersiva amplificata dal sound design del premio Oscar Nicolas Becker.

L’opera, pensata appositamente per lo scalone barocco della Fondazione Carlon, si inserisce nel percorso espositivo del museo che intende far dialogare la sua vasta collezione di arte antica (con reperti che spaziano fino a 4.000 anni fa) con la contemporaneità. La Cometa di Galtarossa (veronese di nascita, ma attiva tra New York e Verona) è l’ultima di una serie di collaborazioni con artisti internazionali, seguendo le tracce di Maurizio Nannucci, Chiara Dynys e altri.
La scultura sospesa, lunga 13 metri, attraversa l’edificio in verticale, fermandosi in un attimo di “sospensione” appena prima di sfiorare la statua di Flora al piano terra. Realizzata con materiali di recupero, stoffe e oggetti di uso quotidiano e agricolo, dalle cravatte alle bottiglie di plastica, dai bigodini alle bobine agricole, l’opera è la sintesi del linguaggio unico di Galtarossa, che trasforma oggetti comuni in simboli e costellazioni, in un flusso di ecologia, ironia e malinconia.
Come spiega Vanessa Carlon, direttrice di Palazzo Maffei e vicepresidente della Fondazione, la scelta di Galtarossa – artista “in grado di parlare in modo trasversale alla comunità” – è stata motivata dalla sua capacità di trasmettere “le più gravi e urgenti tematiche del nostro tempo condensandole in un auspicio di pace.”
A suggellare il legame con la storia del luogo, la direttrice rivela un dettaglio teneramente ironico: tutta la variopinta scultura scaturisce dalle maniche di una camicia realmente appartenuta a Luigi Carlon, il grande mecenate e collezionista che ha dato vita alla Fondazione.

Il movimento lento e incessante della Cometa in senso antiorario, nel tentativo simbolico di riavvolgere il tempo verso un utopico passato, è accompagnato da un paesaggio sonoro tridimensionale creato da Nicolas Becker, sound designer francese vincitore dell’Oscar nel 2021 per Sound of Metal.
Le sue composizioni, “echi sonori, voci, musiche lontane: spettri acustici”, si muovono nello spazio come un respiro che oscilla tra inquietudine e consolazione. Questa cornice sonora completa l’esperienza visiva, trasformando lo scalone barocco del XVII secolo – uno dei rari esempi di struttura elicoidale autoportante – in un organismo vivo e pulsante.
L’opera è un profondo dialogo tra l’antico e il contemporaneo: la pietra si fa cielo, l’architettura diventa un’orbita gravitazionale. Come sottolinea Andrea Lissoni, direttore artistico dell’Haus der Kunst di Monaco e autore del testo critico, la Cometa non celebra eroismi compiuti, ma “apre a ipotesi, fantasie, giochi ancestrali”.
“Il viaggio luccicante e colorato che Cometa propone,” continua Lissoni, “si può leggere come un invito a credere ancora nell’immaginazione. Perché la rivoluzione, non è un atto concluso ma un moto che continua, collettivo, luminoso.” In questo senso, la Cometa di Anna Galtarossa si pone come una “promessa luminosa che ci attraversa, un gesto d’amore verso la Terra e verso tutto ciò che può ancora rinascere dalle sue rovine.”
Verona, October 9, 2025 – It didn’t fall from the sky, but instead glided into the heart of one of Verona’s most historic buildings: a thirteen-meter-long Comet, the work of artist Anna Galtarossa, has taken up residence in the spectacular helical staircase of Palazzo Maffei. The site-specific installation, unveiled on October 9, is a colorful celestial body that slowly rotates, creating an immersive experience amplified by the sound design of Oscar winner Nicolas Becker.
The piece, conceived especially for the Baroque staircase of the Fondazione Carlon, is part of the museum’s exhibition strategy to foster dialogue between its vast collection of ancient art (with artifacts spanning up to 4,000 years) and contemporary art. Galtarossa’s Cometa (Veronese by birth, but active between New York and Verona) is the latest in a series of collaborations with international artists, following in the footsteps of Maurizio Nannucci, Chiara Dynys, and others.
The suspended sculpture, measuring 13 meters in length, traverses the building vertically, pausing in a moment of “suspension” just before grazing the statue of Flora on the ground floor. Constructed from recycled materials, fabrics, and everyday and agricultural objects—from ties and plastic bottles to hair rollers and agricultural reels—the artwork is a synthesis of Galtarossa’s unique language, which transforms common items into symbols and constellations, flowing with ecology, irony, and melancholy.
As explained by Vanessa Carlon, director of Palazzo Maffei and vice-president of the Fondazione, the choice of Galtarossa—an artist “capable of speaking to the community across the board”—was motivated by her ability to convey “the most serious and urgent issues of our time, condensing them into a wish for peace.” Sealing the link to the site’s history, the director revealed a tenderly ironic detail: the entire colorful comet emerges from the sleeves of a shirt that actually belonged to Luigi Carlon, the great patron and collector who established the Foundation.
The slow, relentless counter-clockwise rotation of the Comet—a symbolic attempt to rewind time toward a utopian past—is accompanied by a three-dimensional soundscape created by Nicolas Becker, the French sound designer who won an Oscar in 2021 for Sound of Metal.
His compositions—”sonic echoes, voices, distant music: acoustic specters”—move through the space like a breath, oscillating between unease and solace. This sonic framework completes the visual experience, transforming the 17th-century Baroque staircase—one of the rare examples of a self-supporting helical structure—into a living, pulsating organism.
The artwork is a profound dialogue between the ancient and the contemporary: stone becomes sky, and architecture transforms into a gravitational orbit. As Andrea Lissoni, artistic director of the Haus der Kunst in Munich and author of the critical text, emphasizes, the Cometa does not celebrate completed heroism, but “opens up hypotheses, fantasies, and ancestral games whose rules we do not know.”
“The shimmering, colorful journey that Cometa proposes,” Lissoni continues, “can therefore be read as an invitation to still believe in imagination. Because the revolution is not a concluded act but a motion that continues, collective, luminous.” In this sense, Anna Galtarossa’s Cometa stands as “a luminous promise that cuts across us, a gesture of love toward the Earth and toward all that can still be reborn from its ruins.”