VIA BIONDE, SUL LIMITARE OCCIDENTALE DELLA CITTA' DI VERONA, E' UNA STORIA DI MARGINALITA' URBANA IN LENTA E DISORDINATA DENSIFICAZIONE
L’architettura è una casa-studio all’interno di un modesto appezzamento di terreno vergine, incastrato tra gli edifici semirurali di un’azienda agricola.
L’edificio è formato da due volumi, di geometria apparentemente banale, indipendenti tra loro e connessi da un terzo volume a un solo livello: da una parte il soggiorno-studio a due piani, dall’altra il corpo principale dell’abitazione, anch’esso a due piani.
L’ispirazione del disegno è nordica e le proporzioni sono disegnate da linee e spigoli netti.
Le facciate a vetrate a est sono accoglienti e, anche grazie al loro cospicuo sporto di gronda, alleggeriscono ed espongono il contenuto, ovvero la zona giorno a doppia altezza della residenza e l’intero spazio destinato a soggiorno e studio.
I lati lunghi e la copertura dei due volumi per contrasto sono compatti, proporzionati, interrotti da qualche irregolare ma interessante apertura. Il retro, è definito da altrettanta compattezza e da mirati e permeabili squarci di luce a sera.
All’interno regna ordine e razionalità nelle funzioni, nei collegamenti e nelle forme. L’interrato, cospicuo, è visibile solo dal retro, grazie anche alla ridistribuzione dei livelli del giardino circostante.
Un ruolo di primo piano lo hanno i materiali e le tecnologie utilizzate. Le scelte sono tutte concorrenti a delineare una costruzione dimensionalmente contenuta ma complessa e ricca di accorgimenti tecnici.
Cercare una connessione tra questa costruzione e il suo contesto non è facile. In realtà esiste un equilibrio che pare funzionare egregiamente e che non è casuale. La relazione tra questa architettura e il contesto, infatti, si può leggere sia guardandola dall’esterno, sia dall’interno.
Appena varcata la barriera, per esempio, si nota subito come le linee di copertura ripercorrano la cresta del monte Baldo. Ma è dall’interno verso l’esterno che lo sguardo riscopre l’equilibrio tra questo luogo e l’intorno, specialmente stando ai livelli superiori dove ogni apertura è un quadro mirato verso un punto preciso ma lontano, alla ricerca dei monti.
Arch. Albino Finotti
Studio Finotti
Via Augusto Navasa 13,
Verona
tel. 045 6000275