NELLA CUCINA DEL RISTORANTE LA CASA DEGLI SPIRITI DI COSTERMANO SUL GARDA, AD AFFIANCARE LO CHEF PATRON FEDERICO CHIGNOLA ARRIVA LO CHEF ALESSANDRO BEDIN.
Dopo anni trascorsi in alcuni rinomati stellati del bel Paese come il Ristorante Vecchia Malcesine con lo chef Leandro Luppi, il Ristorante St. Hubertus di San Cassiano con lo chef Norbert Niederkofler e la Locanda Margon a Ravina di Trento con Alfio Ghezzi e dopo aver guidato la brigata del suo stesso ristorante a Florianópolis in Brasile, Alessandro Bedin, veronese di nascita, fa ritorno nella sua città natale e arriva nella cucina de La Casa degli Spiriti nel ruolo di Executive Chef, al fianco di Federico Chignola.
Con lo chef e patron Federico Chignola, Alessandro Bedin, condivide una filosofia ben precisa di cucina che si basa sul zero waste, sulla sostenibilità ambientale e sul rispetto della materia prima che seleziona scrupolosamente in maniera diretta.
«Stiamo lavorando tantissimo sulla sostenibilità, che vale sia per la pesca che per la carne, operando con allevatori diretti, piccoli produttori e distributori che ci forniscono materia prima da allevamenti sostenibili»- racconta lo chef Bedin che aggiunge – “Nella mia cucina lo spreco deve essere minimo e, tanto dalla materia prima, quanto dalle la- vorazioni, si cerca di estrarre tutto l’estraibile perché niente vada sprecato”.
Con l’arrivo dello chef Alessandro Bedin anche l’idea di elaborare per questa estate 2023 tre menù degustazione che seguono proprio il ritmo delle stagioni e dove l’attenzione è sempre rivolta alla ricerca attenta della materia prima, prettamente a chilometro zero.
Sono quindi Un Territorio da Scoprire, Il Sogno Mediterraneo e Le Fantasie dell’Orto i tre protagonisti della stagione de La Casa degli Spiriti, tre menù che saranno serviti ugual- mente per tutto il tavolo, ma che cercano di assecondare i gusti di una clientela diversi- ficata.
Un Territorio da Scoprire è infatti un percorso incentrato sulle materie prime del terri- torio, prettamente a KM0, una passeggiata tra le rive del Garda e i boschi del Baldo, dove spiccano piatti come il Carpaccio di cervo, morchelle stufate e pan di spagna al tartufo o lo Scamone d’agnello, salsa al fieno, mais al cumino e rapanelli CBT.
Il Sogno Mediterraneo, invece, è pensato per chi desidera affacciarsi al mare, un viaggio nel pescato di ogni giorno, sempre selezionato in maniera consapevole, dove sarà possibile gustare, per esempio, Tartare di tonno rosso, guacamole e chips di riso al nero di seppia, Pici al prezzemolo, Olio Evo, aglio, ricci di mare e bottarga o ancora Trancio di Branzino del Mediterraneo e il ricordo di una grigliata estiva.
Da ultimo, Le Fantasie dell’Orto, che esalta primizie vegetali in maniera innovativa in piatti come la Melanzana come una “Tagliata rucola e grana” con pesto di pinoli o lo Gnocco “al pomo d’oro”, grana di pecora e germogli di basilico.
Ad affiancare lo chef Bedin in cucina, una brigata di giovanissimi, in cui, da poco, si è inserito anche Filippo Chignola, figlio dei proprietari Federico e Sara, che è rientrato a casa al termine del suo percorso formativo presso l’Alta Formazione di Tione, dove ha avuto la possibilità di frequentare diversi chef prestigiosi, come Alfio Ghezzi e Terri Gia- comello, e che l’ha portato a vivere esperienze importanti come quelle a Villa Crespi con lo chef Antonino Cannavacciuolo e al ristorante Hisa Franko con la chef Ana Ros fresco di terza stella Michelin.
Lo chef Alessandro Bedin
Classe 1984 lo chef Alessandro Bedin di origine veronese, si è avvicinato alla cucina all’età di 18 anni da autodidatta sotto la guida della mamma. A 19 anni sceglie di fare di questa passione la sua strada e inizia a lavorare sul territorio nazionale facendo varie esperienze importanti come quelle con lo chef Leandro Luppi del Ristorante Vecchia Malcesine (1 stella Michelin), con lo chef Norbert Niederkofler al Ri- storante St Hubertus di San Cassiano (2 stelle Michelin) e con lo chef Alfio Ghezzi alla Locanda Margon a Ravina di Trento (2 stelle Michelin). Di qui la decisione di aprire dapprima un proprio ristorante nella città natale della moglie, in Brasile. Poi il rientro in Italia e l’approdo a La Casa degli Spiriti, vicino a Verona dove è nato e cresciuto. La cucina dello chef Bedin è ormai da tempo una cucina prettamente incentrata sulla sostenibilità ambientale e sul rispetto della materia prima di cui nutre grande rispetto e che cerca di valorizzare attraverso l’uso sapiente di cotture come quella sottovuoto, che applica anche a frutta e verdura. Il rispetto per l’ingrediente e la materia è lo stesso che lo chef nutre anche per la sua brigata con la quale ha un rapporto di mutuo scambio in cui crede profondamente perché “per lavorare bene bisogna lavorare bene insieme”. Nei suoi piatti contemporaneamente creatività e semplicità, che sono per lui la chiave per riuscire ad assecondare i gusti di tutta la clientela, la concretizzazione di una cucina che vuole essere leggera, naturale e “appagabile”.
La Casa degli Spiriti
Sulla strada che porta a San Zeno di Montagna, in una cornice di rara bellezza naturale, e con una splendida posizione panoramica che domina il lago di Garda e la valle dei Molini, si trova il ristorante La Casa degli Spiriti, da 27 anni specializzato nell’alta ristorazione.
Risalente all’800 recentemente ristrutturata, La Casa degli Spiriti offre una cucina che spazia tra il ristorante gourmet, e il bistrot, fino ad arrivare al wine-bar.
Con il grande giardino, divani a baldacchino, chaise longue e area relax con piscina immersa nel verde, il ristorante La Casa degli Spiriti si trasforma nel perfetto Tableau Mariage, con la possibilità di realizzare banchetti, ricevimenti e sposalizi con rito civile in loco o con rito religioso nelle chiese romaniche limitrofe al ristorante.
Fiore all’occhiello de La Casa degli Spiriti la sua enoteca, premiata da Wine Spectator come una delle migliori Carta dei Vini in Italia, è il luogo del cluto di Bacco, una prestigiosa raccolta di vini che riposano nella cantina e che rappresentano il meglio della produzione vitivinicola locale, nazionale e d’oltralpe.