IL NUOVO CENTRO ANK'IO A VILLAFRANCA DI VERONA.
Nel quadrante nord-ovest di Villafranca, vicino all’ex mercato delle pesche e al nuovo parco urbano, sorge il Centro Ank’io, progettato da Antonio Ravalli Architetti con Giorgio Nicolò.
Più che rispondere a un’esigenza funzionale, questo edificio apre possibilità: è un’architettura che crea relazioni e genera scenari, al servizio della collettività.
Pensato come un’aula civica flessibile, il centro ospita una biblioteca, due sale didattiche, un ufficio e un atrio modulare, capaci di trasformarsi all’occorrenza in sala conferenze, spazio espositivo o luogo d’incontro. A unire tutto, una grande copertura in legno lamellare: elemento simbolico oltre che strutturale, richiama protezione, accoglienza e apertura. Il portico esterno connette l’edificio al parco, favorendo un uso continuo e inclusivo dello spazio.
«Volevamo un luogo che potesse integrare diverse funzioni in un unico gesto architettonico», spiega Ravalli. Il tetto a cassettoni, smontabile e riutilizzabile, diventa l’icona dell’intervento. Ispirato tanto alla sperimentazione architettonica quanto alla tradizione costruttiva, ricorda esempi illustri come la Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe.
Il legno è protagonista non solo per le sue qualità tecniche, ottime prestazioni sismiche e termiche, ma anche come materiale espressivo. In dialogo con il calcestruzzo grezzo, crea ambienti caldi e familiari, in cui la luce e i volumi amplificano la percezione dello spazio.
Il Centro Ank’io è parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana e restituisce valore a un’area in trasformazione. L’apertura verso la comunità si riflette anche nella predisposizione alla sostenibilità: la copertura leggera è pensata per ospitare un impianto fotovoltaico, a testimonianza di una cultura del costruire attenta al presente e al futuro.
Il progetto ha ricevuto il Wood Architecture Prize 2025, che ne ha riconosciuto la capacità di combinare modularità, apertura e funzione pubblica. Un’architettura che convince perché essenziale e generosa, capace di trasformarsi con intelligenza e di accogliere nuove forme di socialità.
A Roof for the Community: The New Ank’io Center in Villafranca di Verona
In the north-west quadrant of Villafranca, near the former peach market and the new urban park, the Ank’io Center—designed by Antonio Ravalli Architetti with Giorgio Nicolò—stands as more than a functional building. It’s a piece of architecture that builds relationships and generates opportunities for collective life.
Conceived as a flexible civic hall, the center hosts a library, two educational rooms, an office, and a modular atrium that can be transformed into a conference room, exhibition space, or event venue. At the heart of it all is a large laminated timber roof: a structural and symbolic element evoking shelter, openness, and community. A covered portico connects the building to the park, inviting the neighborhood into the space.
“We wanted to create a place capable of integrating different functions into a single architectural gesture,” explains Ravalli. The coffered roof—designed to be disassembled and reused—becomes the project’s icon. It draws from both architectural experimentation and construction traditions, recalling landmark references such as Mies van der Rohe’s Neue Nationalgalerie.
Wood plays a central role not only for its technical qualities—excellent thermal and seismic performance—but also as a material rich in expressive potential. In contrast with raw concrete, it defines warm, welcoming spaces where light and volume enhance the spatial experience.
The Ank’io Center is part of a wider urban regeneration plan, returning value to a transforming area. Its openness to the community also extends to sustainability: the lightweight roof is ready to host photovoltaic panels, underlining a culture of building that is both conscious and forward-thinking.
The project was awarded the Wood Architecture Prize 2025, recognized for its ability to bring together modularity, openness, and public purpose. An architecture that works because it is both essential and generous—capable of adapting intelligently and fostering new forms of social life.